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Responsabile: Simone Orsenigo

SedeOrto Botanico, Via S. Epifanio 14 (Primo piano)

Tra gli Erbari lombardi elencati nell’Index Herbariorum, l’Herbarium Universitatis Ticinensis (noto a livello internazionale con la sigla PAV) primeggia per la vastità delle sue collezioni botaniche, stimate intorno ai 180.000 exsiccata. Collocato presso l’edificio di Via S. Epifanio 14, la sua costituzione risale probabilmente al periodo in cui fu direttore Giovanni Antonio Scopoli (1723−1788), tra il 1777 e il 1788, pochi anni dopo la fondazione dell’Orto Botanico. I suoi locali accolgono una sezione crittogamica (con raccolte di funghi, licheni e muschi) e una dedicata alle piante vascolari. Quest’ultima include l’Erbario Lombardo, comprensivo di reperti raccolti in Lombardia e zone limitrofe, e l’Erbario Generale, includente exsiccata provenienti da altre regioni italiane e da località estere, oltre a campioni di piante anticamente coltivate nell’Orto botanico. Sono stati poi mantenuti quasi del tutto autonomi gli erbari personali di maggior valore storico-scientifico, come quelli di Fulgenzio Vitman (1728-1806), Giuseppe Comolli (1780−1849) e Guglielmo Gasparrini (1804−1866) o collezioni più recenti come quelle di Emilio Rodegher (1857-1922), Roberto Cobau (1883-1960) e Ruggero Tomaselli (1920-1982). Sono inoltre presenti altre collezioni, tra cui è possibile citare la ‘Collectio Festucarum’ raccolta di campioni appartenenti a Festuca (Poaceae) e generi affini (Drymochloa, Leucopoa, Patzkea, Lolium p.p.), che include svariati tipi nomenclaturali, o l’erbario di Lavoro, realizzato con campioni raccolti negli ultimi due decenni dal personale del Dipartimento.

Immagine
Erbario

Foto: campione di Nymphaea alba L.. In alto, nella testata: dettaglio del lectotipo di Panicum erectum Pollacci, raccolto nelle campagne pavesi a inizio '900.

Attualmente l’Erbario riveste un fondamentale ruolo di supporto alla ricerca tassonomica e floristica. Inoltre, svolge un’importante funzione nell’ambito della didattica universitaria, spesso abbinato all’uscita sul campo e all’impiego delle collezioni vive dell’Orto botanico. Ancora oggi vengono presentati agli studenti dei corsi di Laurea in Scienze Naturali e Scienze Biologiche le modalità di realizzazione e conservazione dei campioni, in relazione allo studio della Botanica sistematica, ma anche per temi quali la conservazione della diversità vegetale.

Ogni anno l’Erbario dell’Università di Pavia riceve numerose richieste di consultazione da parte di studiosi italiani e stranieri, con lo scopo di esaminare, soprattutto nell’ambito di ricerche tassonomiche e fitogeografiche, i reperti qui conservati. Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di tecnologie di scansione fotografica e al fine di limitare lo spostamento fisico dei campioni (facilmente deteriorabili), la consultazione viene effettuata grazie alla digitalizzazione e alla consultazione elettronica delle immagini ad alta risoluzione. Nell’ultimo anno infatti è stato avviato un processo di catalogazione e digitalizzazione delle collezioni, al fine di rendere facilmente consultabile il materiale storico-scientifico qui conservato, che ha portato l’Erbario PAV ad aderire al progetto Virtual Herbaria-JACQ, coordinato dall’Istituto di Botanica dell’Università di Vienna, cui aderiscono alcuni dei più prestigiosi erbari europei (Berlino, Budapest, Jena, Praga e Vienna). JACQ è un database consultabile online dove è possibile inserire, i metadati dei campioni e ricercare informazioni contemporaneamente in tutti gli erbari che aderiscono al progetto, attraverso un’unica interfaccia grafica.